Un blog aziendale. Ce ne sono tanti, li ho guardati, li ho letti. Questo sarà diverso. Mi sono chiesta quale utilità potesse avere. Informare? Far capire chi siamo e che cosa facciamo? Parlare dei nostri prodotti? Sì, ok… quello che mai riuscirete ad apprezzare da un sito web, anche dal più bello e ben fatto, sono i profumi, gli odori, i rumori, il gusto.

Ecco, io spero di riuscire, anche solo un pochino, a farvi apprezzare tutte le sensazioni che completano una bottiglia d’olio.

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La raccolta delle olive, tutto comincia da qui

Raccogliamo le olive quando decidono loro, quando sono pronte, al giusto grado di invaiatura (maturazione), cioè quando il verde vira al nero. Generalmente succede tra fine ottobre ed i primi di novembre, dipende dalle stagioni.

Per prima cosa, il fuoco

Ora si chiamano briefing, i contadini lo fanno da sempre, magari si preparano anche la cenere per buttarci dentro qualche oliva, dei porri (sponzali), da mangiare con la fettona di pane che portano nella sportina di pezza (u’ tascappain), per quando verrà un po’ di fame. Il “massaro” organizza la squadra e comunica quello che ha concordato con il proprietario (u’ patraun). E si parte. Fa freddo la mattina presto. Il calore del fuoco si è un po’ appiccicato addosso, insieme al suo odore che si mischia al profumo della terra della mattina presto, soprattutto con la brina. Ma c’è anche l’odore dei trattori, che non è buono.

Savino, il massaro e trattorista, stende il vigoroso braccio della microvibratrice

Sembrerà strano, ma a me sembra che quando lo scuotitore abbraccia il tronco per scuoterlo, gli dica “non temere, starò attento, non ti farò male”. Io non conosco tutte le mie piante una ad una. Loro, i contadini, le conoscono bene. Capiscono tutto di ogni singola pianta, quando soffre, quando è pronta per donare i suoi frutti, quando è stanca, dopo la raccolta, e quando gioisce per la fioritura.

I contadini stendono i teli, sembrano tovaglie che si piegano e si spiegano sotto  mani esperte. Contengono un tesoro, custodiscono un intero anno di lavoro. I teli, chiusi come scrigni preziosi, si riaprono per riversare le olive nel cassone che le porta al frantoio. Andiamo, facciamo l’olio.

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